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venerdì 5 giugno 2015

RIFORMA PENSIONI: NON SI TOCCA LEGGE FORNERO MA SI TOCCANO RIDUCENDO DEL 20% VITALIZI PENSIONISTICI?

Probabilmente per quanto riguarda la tematica previdenziale la flessibilità in uscita si farà e nel chiuso di Palazzo Chigi gli esponenti politici stanno discutendo sulla modalità e i tempi ma soprattutto sulla penalizzazione da far pagare al pensione se nella malaugurata ipotesi scegliesse di uscire dal mondo del lavoro a 61-62 anni, una penalizzazione che il progetto di Cesare Damiano prevede l'8% sul vitalizio pieno mentre si vocifera, ma è ancora tutto top secret, di un 20% di penalizzazione e di conseguenza una decurtazione importante sull'importo dell'assegno pensionistico, ma la legge Fornero non si tocca, intoccabile come è intoccabile la 'casta'.

Ma per quale arcano motivo chi vuole optare per una uscita anticipata dal mondo di lavoro deve essere penalizzato? già di per sé è penalizzato poiché uscendo prima è ovvio che avrà meno di assegno pensionistico e di conseguenza l'assegno non potrà di certo essere come se andasse in pensione con i requisiti richiesti dalla norma vigente e perché allora penalizzarlo ancor di più considerando che il Governo sta preferendo questo tipo di prepensionamento per agevolare l'entrata nel mondo del lavoro ai giovani? ma che scandaloso ricatto è: tu scegli di entrare in pensione a 62 anni però io ti riduco del 20% il tuo assegno pensionistico anche se hai versato per gli anni contributivi fino a 62 anni?

PENALIZZAZIONI DEL 20% SULLE PENSIONI ANTICIPATE?
DENARO
Sono tutte ipotesi ovviamente ma è sperabile che non si arrivi a una decurtazione così folle dell'importo pensionistico per chi opta di uscire anticipatamente, anzi questo sarebbe il modo giusto che il lavoratore decida di andare in pensione all'età richiesta e cioè a 66 anni inibendo la tanto decantata staffetta generazionale, inoltre si sa bene che il Governo non vuole assolutamente perdere quegli 80 miliardi di euro spalmati in 10 anni che la legge Fornero sta fruttando alle casse statali ma certo è che non deve solo pagare il pensionato penalizzandolo come si è soliti fare con ricatti abominevoli tipo la decurtazione ipotizzata del 20% sull'assegno pieno pensionistico, che facendo una simulazione potrebbe essere di circa 210 euro mensili in meno se una pensione piena di 1.500 euro lordi mensili maturata a 66 anni diminuirebbe a 62 anni a 1.200 euro lordi mensili di cui netti sarebbero 990, ecco un caso dove la decurtazione in base all'assegno pieno sarebbe appunto di 210 euro mensili.

Fonte: Panorama

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