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sabato 26 settembre 2015

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: 'INSEGNARE AI MIGRANTI L'ITALIANO SERVE PIU' IMPEGNO'

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ospite al Museo Diocesano per l'82esimo Convegno Internazionale della Società Dante Alighieri è intervenuto parlando un po' di tutto, dai profughi dove dice che ci dovremmo impegnare di più ad insegnare l'Italiano ai migranti, all'Expo dove la manifestazione Universale sta per finire e il bilancio è andato oltre le aspettative.

Sergio Mattarella sui migranti
'Insegnare ai migranti la lingua italiana, più impegno. Credo che dovremmo essere più impegnati nel promuovere e assicurare la conoscenza della nostra lingua agli immigrati che si insediano nel nostro Paese, ma anche nei Paesi più vicini, in particolare nei Balcani e nella sponda Sud del Mediterraneo, dove l'insegnamento dell'italiano può diventare strumento di pace, amicizia e collaborazione'.
La lingua Italiana secondo il Presidente della Repubblica in questi casi può essere: 'Veicolo di integrazione tra i cittadini e le comunità di immigrati che si sono insediate nei nostri territori'. 
La conoscenza continua Mattarella: 'Abbatte i muri, previene la formazione di ghetti culturali e linguistici, e il confronto con le risorse impiegate da altri Paesi europei per promuovere la propria lingua fa capire quanto sarebbe necessario un impegno finanziario maggiore da parte dello Stato. Ma non è solo questione di fondi, servono idee, entusiasmo nelle proposte'.
SERGIO MATTARELLA PARLA DI IMMIGRATI E DI EXPO

Poi parla dell'Expo
'Nel mondo vi è un forte desiderio di Italia, lo ha dimostrato Expo, una scommessa riuscita malgrado tante iniziali perplessità. La percezione che si ha dell’Italia all’estero è migliore di quella che avvertiamo noi italiani. Siamo a Milano, luogo di Expo: pensiamo solo a quanto nel settore agroalimentare l’Italia ha dato e continuerà a dare. La migliore risposta al fast food e al cibo uniforme è stata la creazione questo significa che il genio e la creatività sono una risposta efficace al rischio di omologazione'. 
Conclude il Presidente della Repubblica: 'Il genio italico ha saputo crescere ed affermarsi anche in tempi di sofferenza e difficoltà, e questo deve essere motivo di orgoglio e insegnamento'.

Fonte Ansa

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