Stando a quanto dichiarato dal Ministro della Difesa, Roberta Minotti, Bombardare non è più un tabù, e se nel caso ce ne fosse bisogno l'Italia non si farebbe trovare impreparata. Il Premier Renzi dice una cosa, un suo Ministro ne dice un'altra, a Palazzo Chigi giocano a carte?
Ecco cosa dice il Ministro in un intervista rilasciata al Messaggero: 'A oggi, non abbiamo deciso. Decideremo insieme al Parlamento. Occorre la condivisione, il coinvolgimento di tutte le forze politiche. È anche questo il senso dell'incontro di sabato sera a Palazzo Chigi con tutti i capigruppo'.
Non esclude un'azione militare Italiana: 'Tutto il paese deve sentirsi unito come in passato negli anni di piombo, in questa sfida terribile del terrorismo. Se l'alleanza di cui facciamo parte decide che quello è l'elemento più utile per mettere in sicurezza la popolazione irachena, i bambini, le donne, i vecchi, e distruggere i depositi di munizioni, può essere uno strumento.Non è un tabù e non è detto che in futuro non lo riterremo necessario'. Continuando: 'L’Italia, con i nostri uomini, i nostri soldati, i nostri carabinieri, sta già facendo una parte importante contro l’Isis, nemico dell’umanità. Al momento non è previsto un intervento di questo tipo. In passato, lo ricordo, ci sono state occasioni in cui l’Italia insieme agli alleati ha deciso che bisognava bombardare: in Jugoslavia, nel Golfo…'.Inoltre sempre il Ministro non esclude che tra i migranti approdati in Italia possono esserci degli infiltrati: 'Non abbiamo certezze, ma la vigilanza dev'essere totale, nessuno può escludere che anche tra i profughi possano infiltrarsi dei terroristi. Anche per questo abbiamo elevato l'allerta, che adesso prevede tempi molto più rapidi per l'attivazione di tutte le strutture di sicurezza. Abbiamo messo a punto protocolli di sicurezza per cui, in caso di minacce, le forze dell'ordine e di sicurezza sanno immediatamente cosa fare, come intervenire insieme alle forze speciali'.
Fonte Il Messaggero.
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