La Rete degli Comitati esodati aveva, in una nota diffusa, rammentato: 'Esclusi dalle 6 salvaguardie finora approvate restano almeno 49.500 cittadini, come certificato dal Governo e comunicato dal Sottosegretario Bobba in Parlamento lo scorso ottobre in risposta ad interrogazione parlamentare n. 5-03439 dell’On. Gnecchi'.
Dopo i clamori e le polemiche generate dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla bocciatura della norma delle legge Fornero riguardante l'adeguamento pensioni e l'apertura del Governo verso la probabile introduzione delle pensioni flessibili e del reddito minore per gli over 55 (ma non dimentichiamo che siamo alle soglie delle elezioni del 31 maggio e non illudiamoci prima del tempo, ndr), i rappresentanti del Comitato intendono riportare i riflettori sulla loro drammatica situazione quasi dimenticata per i recenti fatti avvenuti che non devono pregiudicare in nessun modo l'urgenza dell'iter legislativo delle salvaguardie per rimediare ai 'disastri' immani della legge Fornero del 2011 riguardanti coloro che all'epoca avevano già firmato accordi che prevedevano la cessazione del lavoro entro pochi anni e di conseguenza si sono trovati senza un reddito da lavoro e lontani dai requisiti vigenti richiesti per l'entrata in pensionamento.
Ribadiscono e rammentano: 'Stante il blocco dei lavori inerenti le due proposte di legge per una settima salvaguardia depositate in Commissione Lavoro della Camera la cui “calendarizzazione” è impedita dall’irragionevole ritardo dell’INPS nelle verifiche tecniche atte a quantificare e rendicontare i risparmi certi realizzati nei sei provvedimenti finora attuati e che per legge devono essere adoperati per nuovi interventi di salvaguardia, la Rete dei Comitati ha deciso di indire una nuova manifestazione per giovedì 28 maggio, che inizierà il mattino davanti alla sede dell’INPS e proseguirà nel pomeriggio davanti ad altre sedi istituzionali e di quotidiani nazionali'.
Fonte: PensioniOggi
Fonte: PensioniOggi
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