In un intervista rilasciata al Corriere della Sera Matteo Salvini rincara la dose, ecco le sue parole: 'Se devo prendermi del rompiscatole, benissimo: prendo e porto a casa. Ma io lavoro per ricostruire il centrodestra. E la condizione indispensabile per farlo è la chiarezza: il progetto di Bertolaso non è né chiaro né condiviso'. Rilanciando: 'Per il 23 giugno, nello stesso giorno del referendum inglese, chiederemo agli italiani se vogliono rimanere in questa Unione'.
Poi le sue risposte al giornalista del Corriere della Sera Marco Cremonesi.
'Certo. Ma per vincere, bisogna che il centrodestra trasmetta messaggi chiarissimi. Il problema, con Bertolaso, è un po’ quello'.
Ma perché lei ne ha accettato la candidatura per poi annunciare i gazebo qualche giorno più tardi?
'Perché, subito dopo, Bertolaso si è lanciato in elogi su Rutelli, su Giachetti, ha detto che se non fosse candidato lui voterebbe il piddì, e i rom poverini... Un’uscita infelice ci può stare, se le uscite infelici diventano una serie, qualche dubbio viene. Anche perché, di certo, Bertolaso non è uno sprovveduto'.
Insomma, candidatura caduta?
'Io non ho mai bocciato nessuna candidatura se non quelle improponibili. Però, la sinistra che piace a Bertolaso è quella che ha lasciato Roma in condizioni terrificanti. Per giunta, accumulando un debito di 13 miliardi. Una cosa inimmaginabile. Se è questo che piace a Bertolaso... Diciamo che ci prendiamo tutti una pausa di riflessione: una settimana in più e qualche migliaio di pareri dei romani non faranno certo male'.
Salvini, lei parla di chiarezza, ma il dire sì e poi prendersi pause di riflessione non disorienta gli elettori?
'Il disorientamento, nell’era dei social network, dura poco. C’è la possibilità di fare arrivare pareri e punti di vista in modo velocissimo. E io voglio che chiunque voti il centrodestra, alle amministrative e più avanti, sappia che cosa vota. Per dire: Stefano Parisi non è certo un leghista, ma se parliamo di sicurezza, di quartieri, di traffico la visione è la stessa. Io penso che tutto stia lì: il progetto di Bertolaso non è chiaro né condiviso'.
Giorgia Meloni dice che con un altro candidato salta l’alleanza.
'Ciascuno fa benissimo a dire ciò che pensa. E dato che ne parliamo, io credo che il centrodestra come lo conosciamo sia destinato a cambiare molto presto. Cambieranno tante cose nei prossimi mesi. Metà degli italiani oggi sta a casa, alla finestra, schifata o delusa. Si aspetta un cambiamento vero nei nomi, nei progetti e nel modo di fare. Io, non starò di certo fermo a guardare'.
Salvini, ci sta annunciando qualcosa?
'Sto dicendo che il centrodestra deve cantare insieme la stessa musica. Di certo la sfida a Renzi non sarà portata dal vecchio centrodestra come somma di partiti'.
Parla della lista unica imposta dalla nuova legge elettorale?
'Parlo di qualcosa di molto più ambizioso. Non può più essere che un’alleanza siano riunioni di partito che si dividono le competenze per matematica e poi sono senza uno straccio di progetto comune'.
Nel concreto?
'Il 23 giugno in Gran Bretagna ci sarà il referendum sull’uscita dall’Unione. Sarebbe bello che tutto il centrodestra, nello stesso giorno, ascoltasse i cittadini italiani. Che tra l’altro, hanno pochissime occasioni per far sentire la loro voce. Lei pensi che in Olanda andranno a referendum sui rapporti economici con l’Ucraina'.
'Il disorientamento, nell’era dei social network, dura poco. C’è la possibilità di fare arrivare pareri e punti di vista in modo velocissimo. E io voglio che chiunque voti il centrodestra, alle amministrative e più avanti, sappia che cosa vota. Per dire: Stefano Parisi non è certo un leghista, ma se parliamo di sicurezza, di quartieri, di traffico la visione è la stessa. Io penso che tutto stia lì: il progetto di Bertolaso non è chiaro né condiviso'.
Giorgia Meloni dice che con un altro candidato salta l’alleanza.
'Ciascuno fa benissimo a dire ciò che pensa. E dato che ne parliamo, io credo che il centrodestra come lo conosciamo sia destinato a cambiare molto presto. Cambieranno tante cose nei prossimi mesi. Metà degli italiani oggi sta a casa, alla finestra, schifata o delusa. Si aspetta un cambiamento vero nei nomi, nei progetti e nel modo di fare. Io, non starò di certo fermo a guardare'.
Salvini, ci sta annunciando qualcosa?
'Sto dicendo che il centrodestra deve cantare insieme la stessa musica. Di certo la sfida a Renzi non sarà portata dal vecchio centrodestra come somma di partiti'.
Parla della lista unica imposta dalla nuova legge elettorale?
'Parlo di qualcosa di molto più ambizioso. Non può più essere che un’alleanza siano riunioni di partito che si dividono le competenze per matematica e poi sono senza uno straccio di progetto comune'.
Nel concreto?
'Il 23 giugno in Gran Bretagna ci sarà il referendum sull’uscita dall’Unione. Sarebbe bello che tutto il centrodestra, nello stesso giorno, ascoltasse i cittadini italiani. Che tra l’altro, hanno pochissime occasioni per far sentire la loro voce. Lei pensi che in Olanda andranno a referendum sui rapporti economici con l’Ucraina'.
Fonte Corriere della Sera.
bertolasino...un nome una garanzia del nulla per Roma.
RispondiEliminaEsatto!! in un intervista ho sentito che diceva che il problema principale di Roma sono i topi.. Pazzesco!!
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