L'on. Gnecchi precisa: 'La richiesta al Governo è proprio quella di individuare le professioni e le relative aspettative di vita. Esistono i muratori, gli operai, ma anche i macchinisti dell’alta velocità (secondo uno studio è uno dei lavori più usuranti ndr), ma anche le maestre d’asilo o le assistenti geriatriche. Queste ultime figure, pur rientrando nel pubblico impiego, non possono certo essere comprese tra i lavori leggeri dopo i 60-65 anni'
Sottolineando aggiunge: 'Il tutto è legato alla differente gestione della salute e delle condizioni di vita. Non è solo una questione retributiva. Le statistiche dimostrano che la vita media è aumentata per tutti, ma per gli strati sociali più bassi aumenta meno che per quelli più alti. Calcolare le pensioni su dati medi di aspettativa di vita uguali per tutti rischia di creare sperequazioni di trattamento' - conclude il suo intervento con un esempio nel Galles: 'É stata fatta una ricerca analoga in Galles: l’aspettativa di vita, dopo i 65 anni, per i professionisti è di circa 18 anni, mentre per un operaio qualificato scende a 13. Bisogna dunque tenere conto delle mansioni, delle qualifiche e della durata dell’attività lavorativa.
Fonte: Pensioni Blog
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