Quota 100: proposta Cesare Damiano per uscita pensione anticipata
Sembra la più gradite fra tutte le proposte in quanto vedrebbe l'uscita dal lavoro come avveniva ante-Fornero con la pensione di anzianità soppressa dalla legge Fornero ma con qualche anno di ritardo e cioè: 62 anni di età con 38 di contribuzione, 63 anni con 37 anni di contribuzione (mentre prima erano 60 anni con 40 di contribuzione); una variabile della proposta Damiano è la quota 41 e cioè con 41 anni di versamenti contributivi a prescindere dell'età anagrafica si potrebbe entrare in pensionamento, questa è particolarmente gradita ai precoci; ma questa soluzione allo stato costerebbe sui 10 miliardi di euro e per questo sarà una delle più difficili da attuare, la Lega Nord ha depositato una sua proposta di quota 100 che prevede l'entrata in pensionamento con 58 anni e 42 di contribuzione e si tratta di una variante al vaglio dal Parlamento.
Quota 100 con esodo volontario: variabile proposta da Cesare Damiano
E' stata presentata in una lunga intervista all'ingegnere Paolo Ercolani, in pratica, l'uscita con la quota 100 potrebbe diventare una opzione e non si percepirebbe immediatamente la pensione questa, infatti, arriverebbe dopo qualche anno, leggermente maggiore; in sostanza l'uscita sarebbe utili a chi si può mantenere con le proprie risorse stipulando una sorta di contratto con lo Stato.
Pensione flessibile con penalizzazioni decrescenti: il ddl Cesare Damiano
Ulteriore proposta di Cesare Damiano quale primo firmatario: 62 anni con 35 anni di contribuzione: si percepirebbe un vitalizio ridotto dell'8% che andrebbe a scalare fino allo 0 raggiunti i 66 anni richiesti per il pensionamento; anche in questo caso con 41 anni di contributi si potrebbe entrare in pensionamento a prescindere dall'età anagrafica; e stante a ciò che circola nella politica attualmente sembra crescere la possibilità che questa soluzione possa essere presa in seria considerazione, nonostante non si ha ancora la precisa natura e la quantità del taglio che si potrà decidere per favorire l'uscita dal lavoro.
Prestito pensionistico: proposta dell'ex ministro Giovannini
Messo in campo dall'ex ministro del Lavoro Giovannini: i lavoratori in età prossima al pensionamento riceverebbero un prestito di circa 700 euro da restituire dopo aver maturato i requisiti per la pensione, con piccole rate mensili detratte direttamente dal vitalizio, è chiamata anche 'mini pensione', soluzione 'low cost', si stima in circa 1 miliardo; l'obiezione che viene mossa a questa proposta è che essendo la cifra minima non consentirebbe ai pensionati di vivere dignitosamente (nonostante oggi molti pensionati vivono con meno di 500 euro mensili!, ndr) ma non risolverebbe il problema comunque.
Pensione anticipata 2015 con 'Opzione Uomo': possibile regime sperimentale per tutti?
Ulteriore proposta fatta alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, in pratica si estenderebbe il regime conttributivo delle donne per tutti, attualmente è in vigore l'opzione donna: prepensionamento a 57 anni con 35 di contribuzione; il vitalizio percepito è però interamente calcolato con il sistema contrinbutivo; su questo problema è comunque in corso una Class Action promossa dal Comitato Opzione Donna contro l'Inps e che vedrà la risoluzione attraverso il Tar laziale; fino a poco tempo sembrava out una proposta del genere ma ciò che ha detto il premier Renzi sembra aver fatto risalire le speranze, anche se, secondo noi, bisogna tener conto delle promesse mai mantenute del premier che in questo momento ha rotto il silenzio sul tema previdenziale guarda caso in coincidenza con le elezioni amministrative del 31 maggio!
Pensionamento anticipato tramite accordo lavoratore-azienda e riscatto contributi della laurea
Proposta dell'ex ministro Maurizio Sacconi, unitamente al riscatto agevolato dei contributi per gli anni dove si è frequentata l'Università, in pratica le imprese sarebbero chiamate a 'svecchiare' il personale, pagando una quota per anticipare l'entrata in pensionamento dei lavoratori e di conseguenza favore la flessibilità in uscita, in effetti piace molto poco questa proposta e infatti non se ne sente parlare molto.
Proposta di Matteo Salvini: 1000 euro al mese di pensione a tutti con 40 anni di contributi
E' una proposta del leader della Lega Nord e prevede un assegno universale di euro 1000 a cui si accede a 40 anni di lavoro; i contributi previdenziali 'ulteriori' alla soglia di 5 mila euro annui per raggiungere questa soglia verrebbero restituiti n busta paga al lavoratore ma questa soluzione ovviamente riguarderebbe solo i giovani.
Fonte: Affarimiei
Fonte: Affarimiei
come la mettono la mettono, moriremo sul posto di lavoro.
RispondiEliminabisogna lottare ad oltranza per che ciò non avvenga, coraggio e forza Anto :-)
RispondiEliminaMa per chi ha perso il lavoro e si trova in mobilita oppure addirittura nessuna copertuta?
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